Un elemento da non sottovalutare nelle vostre immersioni nella natura e la presenza o meno, nella zona, di esemplari di Ixodes ricinus (meglio conosciuta come “zecca dei boschi”).
Tale aracnide è presente in tutte le zone temperate del mondo con sufficiente piovosità. In Italia è presente, a macchia di leopardo, un po’ dappertutto.
Questi piccolissimi (hanno dimensioni di pochi millimetri) e “simpatici” animaletti sono dei parassiti esterni e non si fanno molti scrupoli nella scelta di chi “parassitare”: cervi (sono i preferiti), caprioli, scoiattoli, cani e … uomini. Rimangono attaccati all’epidermide il tempo necessario per succhiare sangue e nutrirsi. Gli stadi di sviluppo sono tre e sono suddivisi in larva, ninfa e adulto. Ad ogni pasto la zecca si stacca ed effettua la muta; in seguito cerca un altro ospite su cui nutrirsi.
La pericolosità è data dal fatto che nelle ghiandole salivari delle zecche possono svilupparsi batteri che risultano essere pericolosi anche per l’uomo. Questi possono causare la della malattia di Lyme e la meningoencefalite (TBE).
Per evitare di essere “morsi” (quindi evitare scocciature) è opportuno conoscere le abitudini di questi parassiti in modo così da evitarli.
Innanzitutto, è bene sapere che prediligono luoghi sufficientemente umidi, prospicienti il bosco, prati o pascoli con erba incolta ma anche stalle. Tendono, a posizionarsi in cima ai ciuffi di erba alta in attesa di “aggrapparsi” per nutrirsi. La loro presenza è strettamente legata al numero degli animali da parassitare, pertanto: tanto più vergine, selvaggia e ricca di fauna selvatica è la zona, tanto maggiore sarà la possibilità di incontrare anche una zecca.
In generale, sono attive nei mesi più caldi poiché durante la stagione invernale tendono a nascondersi per proteggersi dal freddo.
Per non correre “pericoli” è bene indossare abiti lunghi magari di tonalità chiare (poichè ne semplificano l’eventuale individuazione), nonché usare un cappello. E’ quindi opportuno camminare al centro dei sentieri battuti, non addentrarsi in zone incolte o sedersi nell’erba alta.
A fine escursione, il consiglio è di controllare gli indumenti e la propria pelle. Se si hanno animali domestici vanno controllati anche loro. Le zecche sono molto “scrupolose”, prima di mordere tendono a scegliere con cura il punto migliore dove pungere; spesso si trovano prima che possano mordere. Una doccia al rientro a casa è anch’essa molto utile allo scopo.
E se si venere morsi? La puntura (morso) della zecca è indolore e non prude, motivo per il quale passa facilmente inosservata. I sintomi si avvertono solamente quando l’insetto inizia a succhiare il sangue. La zona interessata si gonfia e diventa rossa.
A questo punto, cosa Fare?
- Rimuovere immediatamente la zecca, afferrandola con pinzette curve (sono specifiche per le zecche e si trovano in farmacia o presso negozi online) ed estraendola
- Applicare un unguento antisettico sulla puntura per prevenire le infezioni
- Se la sede della puntura è gonfia o la colorazione della cute circostante cambia, assumere un antistaminico, quale la difenidramina
Cosa, invece, non fare:
- Non tentare di rimuovere una zecca applicandovi alcool, smalto per le unghie, vaselina o un fiammifero caldo; questi metodi non agiscono in modo appropriato e possono danneggiare la cute o aggravare la situazione
Una volta che si è stati morsi da una zecca è consigliabile tenere sotto controllo la puntura per i successivi 30-40 giorni al fine di valutare eventuali segni di infezione. Tali segni includono:
- Un’area arrossata circostante la puntura (a volte di qualche centimetro di larghezza)
- Eruzione cutanea
- Sensazione di malessere, in generale (dolori muscolari, mal di testa, febbre, debolezza)
Nel caso non compaia alcun sintomo o eruzione cutanea per un mese, è probabile che non sia presente alcuna infezione. In caso contrario, rivolgetevi al vostro medico per effettuare un controllo e chiedere la somministrazione di un antibiotico.
La possibile presenza di zecche non è un buon motivo per rinunciare alla vostra “immersione” di natura. Se vi fate scrupoli scegliete, piuttosto, un percorso attrezzato ove il pericolo è nullo o sensibilmente ridotto … ma non rinunciate!
Se volete approfondire:
https://www.epicentro.iss.it/zecche/